Tra le forme di dipendenza di tipo psicologico può rientrarvi anche la sessualità, soprattutto quando la persona resta invischiata in pensieri e azioni di tipo sessuale perdendo e dimenticando i significati di “piacere” e di “relazione intimo-sessuale”. La dipendenza sessuale comprende dunque un insieme di condizioni psicopatologiche caratterizzate da pensieri e fantasie sessuali intrusive associate a perdita di controllo sui comportamenti sessuali. In tal senso, la persona sente di dover ricercare un certo comportamento o atteggiamento sessuale (es. pornografia, chat erotica, masturbazione) che diventa fondamentale per la sua vita e necessario per la sua esistenza.
In Italia si stima una prevalenza di dipendenza da sesso del 5,8%, dati simili a quelli internazionali che parlano di una forbice dal 3% al 6% con una prevalenza nel sesso maschile.
I 3 stadi verso la dipendenza sessuale
Secondo Nakken, ci sono alcuni stadi alla base della dipendenza, sia essa relativa a una sostanza o a un comportamento, che seguono un rigoroso ordine cronologico e che rappresentano una naturale conseguenza e integrazione del processo di dipendenza.
1° stadio. La persona vive una scissione della personalità tra il Sé e il Sé dipendente; queste due parti entrano inevitabilmente in conflitto ma a spuntarla è sempre quella dipendente. La persona comincia così ad esperire un forte senso di colpa di fronte ai primi segnali di perdita di controllo, inizialmente più a livello emotivo-affettivo che comportamentale. La chiusura in se stessa e il distacco dagli altri porta a un’affettività negativa; si sente di diventare schiava di un oggetto/evento e di abbandonare gradualmente la capacità di entrare in contatto in modo autentico con se stessa. In questo modo viene a crearsi una situazione paradossale: la dipendenza procura dolore, dolore da cui il dipendente cercava di allontanarsi. In altre parole, la persona diventa vittima di se stessa in un’azione necessaria ad alimentare un illusorio stato di benessere. In questo primo stadio, il dipendente sessuale attiva comportamenti che possono essere definiti socialmente accettabili, anche se nel profondo inizia a maturare un’intensa e totalizzante mentalità dipendente caratterizzata dalla mancanza di trasporto emozionale con l’altro.
2° stadio. Il Sé dipendente imprigiona l’intera personalità in un sistema chiuso e ripetitivo. In tal senso, la persona dipendente comincia a sentirsi uno sconosciuto e quando la tensione o il dolore aumenta si sente sempre più giustificato a mettere in pratica il proprio agito sessuale. In questa fase aumenta il bisogno di attuare il comportamento con un conseguente aumento del rischio. La ricerca di controllo alimenta il senso di perdita di controllo e il tutto contribuisce ad un maggiore isolamento emotivo e affettivo. Pian piano possono diventare sempre meno importanti le attività familiari, lavorative, sociali e affettive.
3° stadio. La dipendenza crea sensazioni come dolore, paura, senso di colpa, solitudine e collera che aumentano il rischio di agiti incontrollati. Non riuscendo più a cogliere il senso del proprio comportamento, la dipendenza diventa uno stile di vita in cui l’attenzione è interamente indirizzata a sé e la rigidità offre un momentaneo senso di benessere. In questa fase è possibile che l’individuo dipendente dal comportamento sessuale attivi atteggiamenti di tipo deviante o comunque parafilico.
Questo processo rappresenta una sorta di percorso negativo che conduce la persona a una condizione di “malattia”.
Il processo psicobiologico della dipendenza sessuale
Secondo Goodman, la dipendenza sessuale si distingue in due componenti: una impulsiva connessa a un fattore genetico in termini di suscettibilità nello sviluppo di tali comportamenti, e una compulsiva che viene reiterata nonostante le possibili conseguenze negative. Tali componenti potrebbero riflettere gli effetti di una compromissione di aree cerebrali sottendenti emozioni e controllo, rispettivamente sistema limbico e corteccia pre-frontale.
A tal riguardo, secondo l’autore il processo di dipendenza è basato su:
- La compromissione del sistema di autoregolazione. Trattasi di quel sistema psicobiologico che regola sia gli stati soggettivi (sensoriali, emotivi, cognitivi) sia i comportamenti. Tale compromissione viene considerata la causa dell’origine del processo di dipendenza, dal momento che la persona si trova travolta da qualsiasi stato affettivo intenso e, di conseguenza, a esteriorizzare la propria autoregolazione su processi in cui crede illusoriamente di avere il controllo, come specificato nel punto di seguito.
- Tendenza a dipendere dall’azione esterna per far fronte agli effetti dell’insufficiente autoregolazione.
Riconoscere i segni della dipendenza sessuale
Attualmente vengono identificati come segni di dipendenza sessuale sia sintomi comportamentali che cognitivi ed emotivi. Tra quelli comportamentali ci sono:
- frequenti incontri sessuali
- ricerca spasmodica di nuovi partner sessuali
- masturbazione compulsiva
- uso frequente della pornografia
- ripetuti insuccessi dei tentativi di ridurre o sospendere l’attività sessuale
- volontà di intraprendere l’attività sessuale anche senza la presenza di eccitazione fisica
- coinvolgimento in attività sessuali a rischio
I sintomi cognitivi ed emotivi sono:
- pensieri ossessivi sul sesso
- sentimenti di colpa per l’eccessiva attività sessuale
- desiderio di sopire emozioni spiacevoli
- solitudine, vergogna, bassa autostima
- vergogna e segretezza sui propri comportamenti sessuali
- preferenza per il sesso in anonimato
- progressiva disconnessione tra sesso e intimità
Altri aspetti spesso sottovalutati comprendono: razionalizzazione sulla continuazione dell’attività sessuale, indifferenza nei confronti del proprio partner sessuale abituale, mancanza di controllo in diversi aspetti della propria vita non direttamente legati al comportamento sessuale, desiderio di evitare o eliminare le emozioni negative.
Per uscire da questa spirale, è necessario che la persona acquisisca la capacità di entrare in contatto con il mondo esterno in maniera autentica e imparare a gestire nel tempo i nuovi rapporti. Allo stesso modo la persona deve essere accompagnata a comprendere che la dipendenza non riguarda solo il comportamento/atteggiamento sessuale ma anche il modo di interagire con il proprio mondo interno ed esterno.
Se ritieni di impegnarti in una particolare forma di comportamento sessuale in modo “dipendente”, rivolgiti subito ad un professionista!