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Mindfulness: allenarsi a vivere il presente (soprattutto ai tempi del lockdown)

La Mindfulness (o "piena consapevolezza") consiste nell'imparare a fermarsi, a non assecondare l'abitudine - profondamente radicata in noi - di analizzare gli eventi e giudicarli come "buoni" o "cattivi". La sfida della piena consapevolezza consiste proprio nell'apprezzare la vita, qualsiasi cosa accada, mettendo in stand-by (per istanti più o meno prolungati) le nostre menti così abituate ad analizzare, confrontare, classificare, valutare. La mindfulness è un atteggiamento per vivere semplicemente il momento presente.

Conosci la storia della rana nella pentola? Si dice che se si immerge una rana in una pentola d’acqua fredda e la si porta lentamente in ebollizione, la rana si adatta, si abitua alla temperatura e finisce bollita. Se invece la si immerge nell’acqua già calda, con un balzo salta via e si salva. Proviamo a riportare questa metafora alla nostra vita: quanto siamo consapevoli dei cambiamenti della temperatura nella pentola della nostra vita?

Per aumentare la nostra consapevolezza è necessario allenare la nostra capacità di attenzione; così è possibile cogliere l’opportunità di essere presenti alla vita, in ogni istante. Anche se siamo nel bel mezzo di una pandemia. Anche ora, se vuoi!

[Esercizio sulla consapevolezza della propria posizione del corpo: prova a prendere consapevolezza della posizione del tuo corpo adesso, non cambiarla. Ad esempio, se sei seduto, prova a prendere coscienza delle parti del tuo corpo a contatto con la superficie (es. sedia/divano/letto, pavimento). Ci sono delle zone di tensione nel tuo corpo adesso? Se ti va, quando sei seduto, prova a osservare in diversi momenti della giornata la tua posizione, prova ad esserne consapevole.]

La pratica della mindfulness: cos’è e cosa non è

Secondo Jon Kabat-Zinn, la mindfulness è consapevolezza che si coltiva esercitando un’attenzione intensa, peculiare e intenzionale, nel momento presente, e senza giudizio. È una tra le tante forme di meditazione considerate come l’insieme delle vie attraverso cui ci dedichiamo a:

  • disciplinare sistematicamente la nostra attenzione e la nostra energia,
  • influenzare e, se possibile, trasformare la qualità della nostra esperienza,
  • allo scopo di realizzare interamente la sfera nostra umanità e delle nostre relazioni con gli altri e con il mondo.

In particolare:

Cosa non è la pratica MindfulnessCos’è la pratica Mindfulness
Avere la mente vuotaUn aiuto a vedere i nostri pensieri in maniera chiara
Diventare impassibiliUn sostegno per provare in maniera piena ed efficace l’intera gamma dell’esperienza emotiva
Ritirarsi dalla vitaMetterci in armonia con gli altri aiutandoci a sentirci più vicini
La ricerca della beatitudineUn aiuto ad accettare tutte le esperienze, non solo quelle piacevoli
Evasione dal doloreUn aiuto ad accogliere il dolore così che la sofferenza si attenui

Detta in altre parole, vivere in piena consapevolezza significa abbracciare la propria vita in tutta la sua ricchezza, anche (e soprattutto!) se stiamo vivendo un periodo complesso, difficile e stressante. Quella di Jon Kabat-Zinn è una delle tante definizioni che si trovano in letteratura, tuttavia è bene sottolineare che la Mindfulness è un’esperienza. Le parole non sono del tutto adatte a conoscerla perché da una parte possono avvicinarci all’esperienza diretta ma dall’altra possono anche allontanarci o farci distaccare da essa, come «Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito». Dunque, il modo migliore per conoscerla realmente è viverla attraverso la pratica.

[Esercizio del notare: sospendi la lettura e osserva la tua esperienza qui e ora. Prova a portare la tua attenzione su tre sensazioni che stai provando adesso (es. contatto del vestito sulla pelle, cosa stanno toccando le tue mani o i tuoi piedi…) e rimani concentrato su di esse. Prova poi a portare l’attenzione su tre rumori dell’ambiente circostante e ascoltali senza giudicare. Prova poi a portare l’attenzione su tre oggetti intorno a te, osservali con attenzione come se li vedessi per la prima volta. Prova poi a sentire tre odori diversi intorno a te. Infine, prova a portare l’attenzione sul gusto, hai un sapore in bocca?]

Praticare la mindfulness

Vivere in piena consapevolezza può sembrare semplice ma non lo è. La nostra educazione, i nostri automatismi e ciò che abbiamo appreso spesso ci spingono ad angosciarci quando la vita inizia a farsi difficile e, talvolta, a non assaporarla quando è piacevole. Anche la nostra mente ci mette del suo direzionando la nostra attenzione altrove rispetto dove siamo (ad esempio nel passato e nel futuro) e questo spesso ci porta ad essere estranei alla nostra vita. Secondo i ricercatori, il modo più attendibile per misurare il nostro livello di mindfulness è notare i nostri momenti di quotidiana distrazione o “Mindlessness”. Quando (e soprattutto quanto) ci assentiamo, ci distraiamo o ci preoccupiamo? Quanto spesso ciò avviene anche nei momenti per noi importanti?

[Esercizio sulla consapevolezza della nostra assenza: mentre leggevi questo articolo, dov’era la tua mente? In quali pensieri si è persa? Magari hai pensato “Chissà se questo articolo mi sarà davvero utile” o “Riuscirò a mettere in pratica questo esercizio?”, oppure ti sei iniziato a preoccupare di ciò che è successo prima o che dovrai fare più tardi. Qualsiasi pensiero tu abbia fatto di sicuro ha contribuito a distogliere la tua attenzione dall’esperienza della lettura, qui e ora. E questo è avvenuto solo in pochi minuti! Se ti va, prova a stilare un elenco di tutte le attività che hai fatto da quando ti sei alzato fino ad ora e prova a rispondere a queste domande: quanto eri presente in quella attività? Cos’altro stavi facendo nel mentre?]

La pratica della mindfulness non consiste tanto nell’essere sempre presente, quanto nello scegliere momento per momento di esserlo, accorgersi quando si è”andati via” e “ritornare”. In particolare, esistono:

  • pratiche formali: scandite da un inizio ed una fine, e che si posso portare avanti per l’arco di tempo stabilito osservando le istruzioni (es. body scan, yoga…);
  • pratiche informali: attività individuali o interazioni con l’ambiente e/o altre persone condotte in piena in consapevolezza (es. mangiare, camminare, guidare, fare la doccia, ascoltare la musica…).

Come dice il monaco buddhista Matthieu Ricard, la Mindfulness è un “allenamento della mente”; allenarsi regolarmente alla piena consapevolezza consente di sviluppare le abilità di presenza anche (e, di nuovo, soprattutto!) nei momenti difficili. Ecco perchè è consigliabile non limitarla ad una pratica da cuscino da meditazione e/o da tappetino di yoga, bensì coltivarla quotidianamente portandola nelle nostre vite.

[Esercizio sulla piena consapevolezza di un’attività abituale: scegli un’attività quotidiana e impegnati per una settimana a svolgerla consapevolmente (es. “lavarsi i denti”: osserva come tieni in mano lo spazzolino, nota il sapore del dentifricio, la sua consistenza. Osserva la resistenza delle setole dello spazzolino sui denti e sulle gengive). La settimana successiva scegli un’altra attività da svolgere consapevolmente (es. “camminare”: presta attenzione alle sensazioni dei tuoi piedi sul suolo e delle gambe che si muovono. Presta attenzione al tempo (quando sei fuori casa), ai suoni, agli odori e a ciò che occupa il tuo campo visivo mentre raggiungi la tua meta.). Per qualsiasi attività, se la tua mente ti porta altrove prova gentilmente a riportare l’attenzione a quello che stai facendo (es. allo spazzolino o alla camminata).]

Mindfulness e cervello

I programmi di mindfulness sono stati avvalorati da numerosi studi scientifici che hanno mostrato risultati molto incoraggianti a livello di: risposta immunitaria, gestione del dolore cronico, trattamento dell’ansia e degli stati depressivi. Alcuni studi hanno sottoposto un gruppo di monaci buddhisti ad una risonanza magnetica tomografica in piena meditazione e hanno rilevato dei cambiamenti misurabili in alcune regioni del cervello associate alla memoria, alla percezione di sè, all’empatia e allo stress. Anche in persone che si sono semplicemente allenate alla meditazione della piena consapevolezza per due mesi e mezzo sono percepibili dei cambiamenti. Insomma, esistono prove scientifiche che confermano che la pratica della mindfulness promuove cambiamenti sia nell’esperienza interiore che nel comportamento agito:

  • effetti sul funzionamento del cervello (es. miglioramenti dell’umore, maggiore impegno nelle attività, rafforzamento della risposta immunitaria);
  • effetti sulla struttura del cervello (es. inspessimento dell’insula anteriore, della corteccia sensoriale e della corteccia prefrontale, perdita inferiore di materia grigia, cambiamenti nella produzione della serotonina, un neurotrasmettitore che influisce sulla regolazione dell’umore);
  • effetti su pensieri e stati d’animo (es. la meditazione della consapevolezza si è rivelata utile nel lavoro sulla depressione, sull’ansia, sui problemi di dipendenza, sui disturbi dell’alimentazione, su difficoltà relazionali, mal di schiena, dolori muscolari cronici, stress).

Ecco perchè è importante fermarsi, respirare, notare… La piena consapevolezza non è una meta bensì una condizione di vivere; più viene sperimentata e praticata, più sarà naturale e benefica.

Bibliografia

  • Kabat-Zinn, J. (2014). Mindfulness per principianti. Milano: Mimesis Edizioni.
  • Kotsou, I. (2014). Quaderno d’esercizi di mindfulness. Milano: Antonio Vallardi Editore.
  • Siegel, R. D. (2012). Qui e ora. Trento: Erickson.