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Il lutto nell’infanzia: come aiutare i bambini ad elaborarlo

Cosa dire e come dirlo; questi sono alcuni degli interrogativi che affliggono i genitori nell'affrontare il tema della morte con i propri figli, soprattutto con quelli più piccoli. Nell'articolo verranno suggeriti alcuni consigli per affrontare al meglio il lutto in famiglia assieme ai propri bambini, così da sostenerli in questo processo così doloroso ma al contempo essenziale.

Spesso, di fronte a un bambino che affronta un lutto in famiglia, gli adulti di riferimento cercano di nascondere il proprio dolore ed evitano di raccontare o di parlare di ciò che è accaduto con la convinzione di tutelarlo dalla sofferenza. Quello che però viene trascurato è il bisogno del bambino di piangere quella perdita, di sperimentare il processo doloroso, ma anche terapeutico, della sofferenza poiché è l’unica via che lo porta a venire a patti con la realtà. Il permanere delle fantasie può infatti portarlo ad offuscare la realtà, a bloccare l’elaborazione del lutto che può rimanere irrisolto e, nell’età adulta, continuare ad essere un compagno di viaggio scomodo e angoscioso.

Per un bambino segreti e frottole sono terribili! I bambini possono affrontare i nostri stessi traumi; se non si racconta loro la verità possono essere indotti a conclusioni che non corrispondono alla realtà (es. “È successo qualcosa di terribile ed è tutta colpa mia”). Non solo; se non si è sinceri non riescono a trovare una motivazione nei segnali di sofferenza nelle persone vicine.

Affrontare la morte: cosa può aiutare i bambini

In genere, per molti bambini il lutto di un nonno è il primo incontro con la morte. In tal caso, si suggeriscono le seguenti indicazioni:

  1. Parlate con vostro figlio prima che lo facciano altri. Le persone più adeguate ad affrontare questo tema sono quelle a lui più vicine, ovvero coloro che stanno vivendo la stessa situazione che vive lui.
  2. “È successa una cosa molto triste… il nonno è morto”. Deve passare il messaggio che vostro figlio può esprimere come si sente. Questa è un’occasione anche per condividere insieme il tipo di dolore che si prova.
  3. Evitate gli eufemismi (es. “andare via”, “fare un viaggio”). È meglio raccontare le cose per come sono accadute onde evitare, come già precedentemente anticipato, che possa attribuirsi la colpa e/o arrivare a conclusioni non corrispondenti alla realtà. Nel caso in cui il nonno fosse stato in ospedale o avesse vissuto in un’altra struttura di cura, è possibile spiegare al proprio bambino che non è stato possibile guarirlo (es. dire che i dottori hanno fatto tutto il possibile ma che ci sono delle condizioni per cui nemmeno loro possono intervenire). È consigliabile avvalersi anche di metafore per passare l’idea che non sia più possibile guarire/aggiustare (es. “Come una macchina, quando è vecchia il meccanico non riesce più ad aggiustarla”). Questo discorso può essere fatto anche nel caso di morte per incidente. In linea generale, di fronte alla morte i bambini non hanno bisogno di troppe informazioni, solo le cose essenziali.
  4. Manifestate le emozioni. Spesso ci si fa l’idea che non si possono provare alcune emozioni, in realtà sono tutte giuste e presenti; può capitare di provare emozioni opposte nello stesso momento (es. se si racconta un episodio buffo sul nonno deceduto può venire da ridere e piangere un attimo dopo). È bene sapere che i bambini possono provare la preoccupazione costante che qualche altra sciagura si abbatta su di loro; la paura di stare da soli e di avere degli incubi notturni possono renderli molto vulnerabili ed esposti alle crisi di panico. Qualora vostro figlio si lasciasse prendere dal panico e dall’ansia ha bisogno di sentirsi dire che passerà, che col tempo starà bene e che sarà in grado di pensare alla persona defunta senza provare dolore. In altre parole, ha bisogno che gli venga offerta una speranza.
  5. Spiegate cosa succederà in seguito. Dopo un lutto è bene che ci sia la garanzia di un proseguimento della vita, per cui cercate di supportare vostro figlio a riprendere il prima possibile una vita significativa. Questo è molto importante perché qualsiasi cosa può ricordargli la persona defunta e nel cercare di prendere le distanze dal proprio dolore può arrivare ad allontanarsi dagli amici e dalla sua stessa famiglia. Non solo, il lutto può far nascere paure legate al tema della perdita, dunque è bene rassicurarlo che c’è una rete di sostegno che penserà a lui e che non deve essere lui a preoccuparsene.
  6. Preparatevi a rispondere alle sue domande. Molto probabilmente il vostro bambino vi porrà le seguenti domande: “Quando ritornerà?”, “Quanti anni hai? (alias E se muori anche tu?”), “Perché è dovuto morire?”, “Perché non è potuto guarire?”, “È colpa mia?”. In generale, ognuno di noi ha bisogno di una valvola di sfogo, di qualcuno che faccia da catalizzatore per aiutarci ad esternalizzare i nostri sentimenti. Senza questo catalizzatore attorno alla persona sofferente si alza un muro. Ecco perché è importante non negare la realtà della perdita, nè tantomeno minimizzare o sottovalutare il peso delle memorie.

Più in generale, per aiutare i bambini ad affrontare al meglio il lutto è consigliabile:

  • Incoraggiarli a parlare e ad esprimere le loro emozioni. Siate un modello per vostro figlio: farsi vedere piangere e soffrire  li autorizza a fare altrettanto.
  • Far esprimere le loro emozioni attraverso giochi e disegni. Questi sono dei modi attraverso cui i bambini elaborano il trauma e il dolore emotivo, lasciate che diano sfogo a quello che sentono nel gioco. Potete eventualmente utilizzare anche i cartoni animati (es. “Il Re Leone” che affronta il tema della morte).
  • Parlare delle tappe di vita della persona defunta.
  • Sviluppare rituali per ricordare la persona defunta. In particolare, per chi è credente è possibile avvalersi di alcuni simboli della propria religione (es. preghiere, parlare del paradiso, degli angeli..).
  • Essere presenti e fornire sostegno morale. Affetto, abbracci, rassicurazioni non sono mai troppe in questa circostanza. È anche importante che i bambini non siano allontanati dalla famiglia.
  • Dire che non è colpa loro.
  • Fornire loro solo le informazioni necessarie e vere. È fondamentale raccontare verità e aspetti assolutamente congrui con ciò che è accaduto.
  • Non dare responsabilità nuove (es. sei l’ometto di famiglia) e riprendere la propria vita.

Se pensi che tuo figlio abbia difficoltà ad elaborare un lutto, rivolgiti subito ad un professionista!

Bibliografia

  • Lieberman, A. F., Compton, N. C., Van Horn, P., & Gosh Ippen, C. (2007). Il lutto infantile. Bologna: il Mulino.