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COVID-19: consigli su come gestire ansia e paura in adulti e bambini

In questo periodo di profondi cambiamenti, dove viene a mancare la routine quotidiana e la certezza di quello che succederà, siamo stati messi (più o meno inaspettatamente e volutamente) di fronte al fatto che la vita è fatta anche di forti preoccupazioni e sofferenza, e non c'è modo di evitarle. Che cosa ci può dunque aiutare a gestire al meglio l'ansia, la rabbia e la paura verso il nuovo coronavirus?

Non si tratta solo di un’emergenza sanitaria. Quello che sta accadendo in queste settimane sta avendo un notevole impatto anche a livello psicologico ed emotivo. In particolare, sta mettendo a dura prova l’equilibrio psicologico delle persone più vulnerabili come bambini, anziani, persone affette da gravi patologie o con disturbi d’ansia. Rispetto ad altre epidemie, quella da COVID-19 differisce per il suo essere nuova ed invisibile; queste caratteristiche contribuiscono a mantenere alti i livelli di stress e ansia delle persone che possono poi sfociare in agiti e comportamenti irrazionali (es. assalto ai supermercati, ricerca ossessiva di informazioni sul tema). Bisogna considerare anche che la percezione del rischio è un processo soggettivo e questo contribuisce a spiegare come mai alcuni individui sottostimino il pericolo adottando comportamenti talvolta non conformi alle norme di igiene e di sicurezza atte a ridurre il rischio di contagio.

Ai tempi del COVID-19

In qualunque epidemia è normale che le persone possano provare stress, preoccupazione, tristezza, confusione, rabbia. Le risposte più comuni a queste situazioni possono coinvolgere i seguenti pensieri, emozioni e comportamenti:

  • La paura di ammalarsi gravemente e di morire e/o di subire un lutto per via del virus;
  • La paura di non riuscire a vivere di sussistenza, di non poter lavorare durante l’isolamento e quindi di venire licenziati;
  • La paura di essere stigmatizzati per essere in isolamento/quarantena ed essere associati alla malattia;
  • La paura di separarsi dalle persone significative e di riferimento per via della quarantena;
  • Sentirsi impotenti nel proteggere la propria famiglia e i propri cari di fronte al virus;
  • Provare noia, impotenza, solitudine e un senso di depressione per via dell’isolamento;
  • Evitare di avvicinarsi alle strutture sanitarie per paura di essere infettati;
  • Rifiutarsi di prendersi cura dei soggetti più vulnerabili (minori, anziani…) se in quarantena per via del rischio di contagio.

Le peculiarità dell’epidemia da COVID-19 sono sia la mancanza di chiarezza assoluta sulla sua trasmissione sia la sua sintomatologia che può essere confusa con altri problemi di salute. Quando la paura – emozione primaria e fondamentale per la nostra sopravvivenza – si trasforma in panico può portare le persone ad attuare comportamenti impulsivi, frenetici e irrazionali che diventano controproducenti. Se vissute in maniera costante, paure e preoccupazioni possono portare sia le famiglie che l’intera comunità ad alcune delle seguenti conseguenze nel lungo periodo:

  • Deterioramento della rete sociale, delle dinamiche e delle economie locali;
  • Stigma sociale e discriminazione;
  • Rabbia e sfiducia verso le informazioni fornite dal governo e da altre autorità;
  • Pazienti con problemi fisici e mentali possono trovarsi a veder peggiorata la propria condizione o perché evitano le strutture sanitarie o perché non riescono ad accedere ai loro servizi di cura.

Come gestire paura e ansia durante il nuovo coronavirus ?

Alcuni consigli per gli adulti

Il grado di controllo che possiamo esercitare sui nostri pensieri ed emozioni spiacevoli dipende in gran parte da quanto sono intensi: più sono intensi e più l’ambiente che ci circonda risulta essere stressante, meno i tentativi di controllo saranno efficaci. Paura e allerta sono necessarie per potersi attivare e concentrare senza perdere la lucidità, tuttavia è bene avere contezza di quando queste non sono più gestite in maniera funzionale.

  • Prendi consapevolezza dei pensieri e delle emozioni spiacevoli in questo momento e delle strategie di controllo che stai adottando. Ti hanno aiutato a liberarti di loro nel lungo periodo? Quanto ti sta costando in termini di tempo, energie, salute, relazioni e vitalità? Talvolta investiamo una grande quantità di tempo e di risorse nel cercare di evitare o di eliminare i pensieri e le emozioni difficili che nel breve periodo ci fanno stare meglio ma continuano a ripresentarsi e finiscono nel lungo periodo di toglierci qualità alla vita.
  • Riconosci quando i pensieri dominano il tuo comportamento. Prova a notare se quando sei così preso da tutte quelle parole e immagini che corrono nella tua testa arrivi a perdere il contatto con il mondo che ci circonda, con quello che sta avvenendo qui e ora.
  • Apriti, prova a far spazio alle emozioni, agli impulsi e alle sensazioni difficili, lasciando che “fluiscano” attraverso di te senza combatterli. Hai presente le sabbie mobili? Se ci finisci dentro la cosa peggiore che tu possa fare è dimenarti. La cosa migliore è restare fermo e provare a galleggiare sulla superficie. Questo è molto difficile perché verrebbe naturale dimenarsi, tuttavia farlo ti porterebbe ad affogare. Non vuol dire che queste emozioni ti debbano piacere o che tu le debba volere; prova a far loro spazio, lascia che siano presenti anche se sono sgradevoli. Lasciare che “fluiscano via” ti permette di investire il tuo tempo e le tue energie in attività che migliorano la tua vita.
  • Contatta il momento presente. Diceva Tolstoj “C’è solo un tempo importante – ADESSO! È il tempo più importante è l’unico tempo su cui abbiamo potere”. Prova ad essere pienamente consapevole della tua esperienza invece di perderti nei pensieri sul passato o sul futuro. Sii pienamente coinvolto in qualsiasi attività tu stia facendo per contattare una migliore efficacia e realizzazione.
  • Chiediti che cosa è importante per te. Prova a sfruttare questo momento per farti alcune domande per cui non c’è mai abbastanza tempo per soffermarsi. Cos’è veramente importante per te, nel profondo del tuo cuore? Cosa vuoi fare del tuo tempo su questo pianeta? Che tipo di persona vuoi essere? Quali risorse o qualità personali vuoi sviluppare? In altre parole, domandati cosa vuoi fare e come vuoi farlo; questi sono i principi guida che orientano e motivano.
  • Poniti degli obiettivi per tendere verso ciò che è importante per te. Una volta che hai chiarito quali sono le cose importanti per te, definisci gli obiettivi che puoi porti. Ricorda che gli obiettivi devono essere azioni specifiche, concrete, realistiche, temporizzate e significative per te.  

Lo sconvolgimento delle abitudini e della quotidianità in questo periodo può sì comportare un senso di disorientamento ma può essere un’occasione di cambiamento e di maggiore consapevolezza su di sé e sulle proprie risorse.

Alcuni consigli per chi ha bambini

Si pone necessaria una premessa: i bambini imparano a regolare le proprie emozioni nella relazione con i propri genitori (es. sentire ed esprimere una varietà di sentimenti, gestire il dolore e far fronte alla rabbia e alla frustrazione). Pertanto, le precedenti indicazioni possono essere utili per aiutare l’adulto di riferimento ad auto-regolarsi.

  • Sii sincero sulle tue emozioni. Condividi sinceramente le tue emozioni a tuo figlio (magari modificando il termine, da “sono spaventato” a “sono preoccupato”); non mentire né a te stesso né a lui giacché gli inganni durano poco. Il silenzio o un atteggiamento evasivo può amplificare i vissuti di pericolo di tuo figlio, trasmettendo l’idea che sta succedendo qualcosa di talmente grave che nemmeno gli adulti sanno cosa dire o fare.
  • Aiutalo ad esprimere le sue emozioni. I bambini di solito si sentono sollevati se possono esprimere e comunicare i loro sentimenti in un ambiente sicuro e di supporto. A volte impegnarsi in attività creative (es. giochi e disegni) può facilitare questo processo. Aiuta tuo figlio a trovare modi positivi per esprimere rabbia, paura, tristezza.
  • Ascoltalo. Dagli tempo e modo di esprimersi incentivando un dialogo e non un monologo; lezioni e prediche non sono d’aiuto nel riconoscere e gestire le emozioni.
  • Dona attenzione e amore. Può sembrare un consiglio banale, tuttavia i bambini hanno bisogno di amore e dedita attenzione da parte dei genitori soprattutto nei momenti di stress e difficoltà.
  • Filtra e spiegagli quello che sta accadendo. Non esporlo da solo al bombardamento di notizie e spiegagli, con un linguaggio adeguato, quello che succede e come affrontarlo. Usa parole semplici e non aggiungere particolari inutili. Puoi anche proporre delle attività ludiche che possano spiegare il virus e le implicazioni del contagio (es. ad esempio: giochi di lavaggio delle mani con rime; storie immaginarie sul virus che esplora il corpo; rendere la pulizia e la disinfezione della casa un gioco divertente; disegnare immagini di virus/microbi che devono essere colorate dai bambini).
  • Insegnagli a non aver paura della paura. Riflettete assieme sul fatto che la paura è normale e può essere utile perché serve a proteggerci, a cercare soluzioni. Lavarci le mani, indossare la mascherina, tenersi a distanza dagli altri, non andare a scuola e non uscire per un certo periodo di tempo possono trasformarsi da un’occasione di paura incontrollata ad un segnale che abbiamo strumenti per affrontare la situazione.
  • Imposta assieme a tuo figlio la nuova routine. Definire una routine lo aiuta a mantenere un senso di sicurezza: considera sempre uno spazio di gioco e di relax. Inoltre, per i bambini è importante la continuità delle attività scolastiche e ludiche; su questo punto fortunatamente le scuole, grazie anche alle tecnologie, si sono attivate per proseguirle anche a casa.
  • Fate qualcosa di importante assieme. Questa può essere l’occasione per condividere qualcosa di importante assieme, un tempo prezioso che può essere vissuto con attenzione e partecipazione e che può dare maggiori informazioni su noi stessi e sulla nostra famiglia. Con i bambini possono essere particolarmente utili le attività manuali e la lettura di favole.
  • Investi sulle relazioni. È consigliabile creare assieme a tuo figlio occasioni di condivisione in cui sperimentare la vicinanza con familiari e amici; le relazioni possono essere curate anche a distanza.

Nel caso tu e/o tuo figlio non riusciate a gestire l’ansia, il disagio, il panico o vi sentiate esposti ad uno stress intenso e prolungato è consigliabile consultare uno psicologo. Il supporto psicologico (anche online) svolto da una figura professionale e competente può aiutare a ristabilire una condizione di benessere più adattiva e funzionale.

Bibliografia

  • Di Pietro, M. (2016). L’educazione razionale-emotiva. Per la prevenzione e il superamento del disagio psicologico dei bambini. Trento: Erickson.
  • Harris, R. (2010). La trappola della felicità. Trento: Erickson.