Blog

Adolescenza e costruzione dell’identità sessuale online: quali rischi?

In adolescenza è importante la costruzione dell’identità sessuale che si realizza integrando l’identità di genere, l’immagine del corpo in cambiamento, l’aumento della spinta pulsionale abituandosi alle sensazioni di desiderio, definendo l’orientamento sessuale e imparando a impegnarsi nelle relazioni intime. Le esplorazioni sessuali online dei giovani possono far parte di questo compito di sviluppo, ma quando diventano rischiose?

Grazie alla possibilità di anonimato e di accessibilità ai contenuti su Internet, gli adolescenti possono approfondire più facilmente gli argomenti sessuali rispetto ai contesti comunicativi vis-a-vis. Questo tipo di esplorazione online può essere utile, ad esempio rispetto a informazioni legate alla salute sessuale, ma può comportare anche l’esposizione accidentale a contenuti indesiderati e ansiogeni. Conversazioni sessuali (o cybersex) e pornografia possono di fatto enfatizzare una sessualità intesa come fonte di piacere fisico e immaginario, fenomeno che viene chiamato iper-sessualizzazione culturale. In tal senso, i giovani rischiano di conformare le loro aspettative e atteggiamenti all’ambiente mediatico sessualizzato e di entrare in un meccanismo di ipersalienza sessuale per cui la sessualità inizia a soddisfare anche bisogni di natura diversa, o a essere utilizzate per regolare emozioni che appartengono ad altre esperienze di vita, ed essere agita con frequenza e/o modalità al limite della patologia.

Adolescenti e Internet: i rischi dell’esplorazione sessuale online

I media generalmente presentano una realtà sessuale esagerata e focalizzata sull’apparenza, mostrando corpi desiderabili e attività sessuali facilmente disponibili. Tali rappresentazioni non realistiche possono portare gli adolescenti a fare confronti verso l’altro e a monitorare quasi ossessivamente il proprio aspetto. Mentre il confronto con l’altro può produrre preoccupazioni relative all’immagine corporea, insoddisfazione e svalutazione delle proprie esperienze sessuali, il continuo monitoraggio del proprio aspetto può portare all’insorgenza di stati ansioso-depressivi, disturbi alimentari e della sfera corporea, l’aumento di emozioni negative tra cui la vergogna, e una particolare forma di ansia sociale. A tal riguardo, si può parlare di dismorfia digitalizzata per indicare la discrepanza tra lo standard ideale di bellezza femminile imposto dai social media e l’aspetto reale dei corpi delle donne. La dismorfia digitalizzata è un’alterazione della rappresentazione di sé online e del modo in cui le persone interagiscono tra di loro; basti vedere la modificazione di parti di sé indesiderabili attraverso varie App come Photoshop, oppure l’utilizzo di filtri su Instagram, prima di pubblicare la foto sui propri social. Modificare le immagini di sé si associa a un livello più elevato di paura di valutazione negativa del proprio aspetto, a un’ansia di tratto rispetto al corpo, a un’interiorizzazione del modello di bellezza proposto da Instagram e a maggiore pressione a aderire agli stereotipi.

Anche il sexting (ovvero l’invio, la ricezione o l’inoltro di messaggi, immagini o foto sessualmente espliciti ad altri attraverso mezzi elettronici) gioca un ruolo nella ridefinizione e accettazione dell’immagine corporea in adolescenza e nella necessità di rinforzo sociale. Sebbene sia collegato a esigenze di integrazione pulsionale in adolescenza, il sexting può esporre a gravi rischi come cyberbullismo, grooming, la diffusione incontrollata di immagini sessuali. Condividere o inoltrare immagini o video sessuali raffiguranti qualcun altro senza autorizzazione e inviare immagini o video sessuali in risposta alla pressione esercitata da un partner sono correlati a maggiori rischi per il benessere personale. Inoltre, sono soprattutto le ragazze a subire le conseguenze sulla reputazione personale, anche loro con danni alla salute mentale. Un uso moderato o elevato del sexting può essere un fattore di rischio anche per alcuni comportamenti problematici quali la violenza negli incontri. Infine, secondo alcuni ricercatori, l’esposizione ai selfie sexy tramite i social media può portare gli adolescenti a credere che l’attività sessuale sia comune nel gruppo dei pari e sentire pertanto una maggiore pressione a impegnarsi in comportamenti sessuali.

Per quanto riguarda la pornografia, l’esposizione alla stessa online è correlata alla maggiore probabilità di impegnarsi in comportamenti sessualmente permissivi. L’accessibilità, in particolare, alla pornografia violenta può influire sia sull’aumento di tale condotta nel mondo fisico che nella maggiore tolleranza alla stessa. In generale, l’esposizione a materiale online sessualmente esplicito è correlata a:

  • Un atteggiamento ricreativo nei confronti del sesso
  • Una riduzione consistente della soddisfazione sessuale negli adolescenti
  • Una maggiore preoccupazione ed incertezza sessuale
  • Atteggiamenti più positivi nei confronti dell’esplorazione sessuale senza impegno

Bibliografia

  • Rizzi, A., & Cantelmi, T. (2023). Adolescents and the internet: carrying out sexual development tasks in the digital world. Psicoterapia cognitiva e comportamentale, 29 (2), 131-146.